Corporeo ed etereo si incontrano in una delicata armonia nella mostra presentata in Viasaterna: l’arte musicale e ritmica di Marion Baruch ( 1929 ) che in un contrappunto di pieni e vuoti si intreccia con l’arte tattile e sensibile del giovane Alessandro Teoldi (1987 ). Una mostra di casualità e sentimento sotto il segno di Aracne, che questo inaspettato duo interpreta perfettamente. Marion Baruch, recupera i ritagli di tessuto dagli atelier di moda per restituire loro una rinnovata dignità, nascono così opere dal linguaggio concettuale da cui sboccia un tripudio di creatività, in cui si celano brandelli di vita, ricordi, incontri, pensieri, ed è questa spontaneità, questo valicare le barriere, questa celebrazione dell’arte, così come della vita stessa, che richiama e si rispecchia nelle opere di Alessandro Teoldi, che come in un coro a due voci le risponde con la sensibilità tattile e tangibile della materia cucita. L’artista trasforma le coperte prodotte e distribuite dalle grandi compagnie aeree in opere commoventi, mimesis di una ricerca interiore, legate al tema del distacco, della solitudine e dell’appartenenza, vuoti che Marion Baruch colma con il suo sinuoso ritmo, con i suoi contrappunti talvolta silenziosi, altre volte colmi di parole.
E’una mostra capace di far parlare i silenzi, dettati dalle emozioni del ricamo dell’arte delle Parche e per questo non può essere che delicata e melliflua. Questi artisti in modi diversi narrano il destino, oltrepassando i confini delle memorie ed entrando in quelli dell’emotività; se Marion Baruch legge nella levità dei suoi frammenti la presenza dell’immagine, Alessandro Teoldi nella sue immagini legge frammenti di essenza.
Leda Lunghi
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