E’ una ricerca di un’arte effimera, la descrizione del momento che precede l’essenza dell’atto, quando il respiro non è altro che una fragile linea divisoria tra antico e presente.

Questa è la poetica che domina la prima mostra personale italiana di Johannes Wald ( Sindelfingen 1980) presente alla Galleria Rita Urso Artopia di Milano. L’artista tedesco espone una rielaborazione poetica e sensibile del concetto di scultura, un’idea che perdura e non cessa di esistere; egli coniuga il pensiero statico della scultura antica con una perenne esistenza dell’opera contemporanea. E’ così che Wald ci introduce con una profonda sensibilità, nell’apparente e imponente beltà scultorea dell’antichità, donando al marmo l’emotività del respiro, della variazione, attribuendo alla lastra marmorea l’organicità della materia. La figura, la forma sono qualcosa di vacuo, l’importante è percepire la sostanza che si cela dietro di essa, come rappresentare questa vacuità, questo essere continuo divenire.

 

L’arte diviene un confronto, una coesione tra immagine e oggetto, facendone scaturire un’emozionante equilibrio tra antico e contemporaneo, cercando una relazione tra significante e significato ossia tra la canonica estetica del marmo e i quattro caratteri impalpabili che Wald dona ai materiali, quali il respiro, il calore, il movimento, la parola. Al fascino della scultura l’artista aggiunge il lirismo e la sensibilità contemporanea, esponendo nella parte superiore della galleria due marmi di Carrara a cui viene donato calore mediante dei cavi di riscaldamento e misuratori di temperatura. I due grandi massi sono situati uno accanto all’altro quasi l’artista volesse dargli la connotazione di due amanti, già con il titolo i sognatori , regala loro quella ricerca raffinata di emozioni che vanno oltre la scultura nella sua forma tradizionale. Essi diventano caldi emanando la sensazione di vita, seguono il ritmo del respiro umano, la loro temperatura è quello dell’essere vivente. Johannes Wald ci pone dinanzi alla ricerca di una poetica legata al sensibile, all’inesistente e all’impercettibile. Le sue opere si sviluppano attorno all’immagine della forma, in cui si che specchia una perenne e profonda ricerca di sensibilità emotiva in costante ricerca di evasione . Wald sovverte l’idea di materia, che diviene un luogo in cui cercare di proiettare questa sua poetica e continua indagine.

Leda Lunghi

Giving body to the stone ( i sognatori ) , marmo a 36, 7° C mediante cavi di riscaldamento e misuratori di temperatura , dimensioni varie